Ma se la terra è piatta, come fanno a esistere il giorno e la notte. Messo alle strette la scottante confessione del gigante Atlante: “Sono io che spengo il sole.”

Ci hanno ingannato persino sulla mitologia, così parrebbe che il gigante Atlante non sostenga la Terra, bensì il Sole. È stato lui stesso a confessarlo, dopo la messa in onda della trasmissione “Le Iene” e al suo servizio sui Terrapiattisti. Durante questo, infatti sarebbe infatti trapelata la verità sulla costruzione delle chiese e, in particolare, sulla grandezza delle porte, ciclopiche, che ne costituiscono gli ingressi. Esse infatti sarebbero necessarie affinché vi possano entrare i veri utenti per le quali sono state costruite, ovvero i giganti. Infatti, le chiese, delle quali molti di noi calchiamo ogni giorno il suolo, sarebbero in realtà dei templi costruiti dai giganti per i giganti.

C’è poco da dire, la teoria della Terra piatta funziona ed è ben salda delle basi scientifiche già ben avanzate oltre 2500 anni fa, infangate in seguito dai regimi che si sono susseguiti nella tirannia sul pianeta, ma che fanno capo da secoli a un unico ordine: la massoneria.

Dalla difesa dell’orlo interno da parte di un manipolo di millenari guerrieri, all’effetto pac-man che spiegherebbe l’illusione di sorvolare un globo quando, dopo aver viaggiato in aero per ore la superficie piatta del pianeta, ci ritroviamo nello stesso punto. Soluzioni ben più semplici di una sfera, la cui idea servirebbe solo a renderci schiavi, a rimbambirci. D’altra parte, già Conan Doyle faceva affermare al suo Sherlock quanto spesso i misteri più intricati avessero soluzioni semplici. L’autore inglese conosceva già la verità e cercava di diffonderla attraverso i suoi racconti per non farsi scoprire dagli agenti massoni, rischiando di finire all’indice o, peggio ancora, in Australia. Ovvero nel nulla.

Tuttavia, una cosa non tornava. Se la Terra è piatta, come fanno a esistere il giorno e la notte? Sia nel caso che giri, sia nel caso che sia il sole a girare attorno a essa, come può esserci una transizione lunga di diverse ore tra il giorno e la notte? Spiego meglio su cosa si oppongono gli alchemici che, oggigiorno, si accreditano il nome di scienziati. La Terra è piatta, su questo non vi sono dubbi, per cui i raggi del sole cadrebbero su di essa nella stessa direzione del piano dell’eclittica (il piano su cui giacciono Sole, Terra, pianeti e molti altri oggetti del sistema Solare) illuminando costantemente e nel medesimo istante tutte le terre emerse. Questo è irragionevole, secondo gli scienziati, a meno di pensare che anche il fuso orario sia una menzogna o che metà della popolazione mondiale menta nel dire che quando da noi è giorno da loro è notte. Il punto però è che anche da noi, in Italia, ad esempio, arriva la notte e dura diverse ore. Ricordiamoci che è il sole che ci gira attorno, noi siamo al centro dell’universo. Questa è una verità inoppugnabile. Per cui è evidente che la Terra non è poggiata sull’eclittica, ma è messa di traverso, come una moneta che poggia col suo bordo sul tavolo. Come facciamo a non cadere noi, e tutta l’acqua? Ricordiamoci che abbiamo un orlo alto 400 Km che ci fa da sponda, altrimenti a cos’altro servirebbe? Detto ciò, non era ancora chiaro come la notte potesse durare tanto quanto il giorno, alle volte. I 400 km di barriera, servono anche a fare un po’ d’ombra, ma non sono sufficienti a coprire mezzo pianeta, né spiegano come si passi gradatamente dal giorno alla notte, per quanto il suo colore smeraldo aiuti in tal senso.  Tutto questo, fino a poche ore fa. La risposta a tutti questi interrogativi è giunta, infine, proprio per bocca di uno dei giganti a cui sono stati destinati i templi che noi chiamiamo chiese.

Figlio del titano Giapeto e di Climene (fonte wikipedia), Atlante, messo alle strette dopo un lungo interrogatorio, seguito al suo arresto e a quello di altri giganti, dopo le rivelazioni del servizio delle Iene e alla perquisizione nella sua abitazione nei pressi di Giove, (il Dio non il Pianeta), avrebbe infine confessato:  “Ho stato io spengere il sole” – aggiungendo – “ho ricevuto all’alba dei tempi ordini precisi. Secondo determinate regole, io debbo accendere e spegnere in modo graduale il Sole, di modo da dare l’apparenza di quanto affermato da Keplero con le sue leggi. In questo modo si inganna l’uomo sul fatto che l’universo obbedisca a leggi empiriche che l’uomo stesso è in grado di comprendere e, persino, prevedere.”

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Atlante che in realtà regge il Sole e ne coordina l’accensione e lo spegnimento per darci l’apparenza del giorno e della notte.

Alla domanda degli inquirenti su chi gli avesse dato tali ordini, il gigante è scoppiato in lacrime, raccontando la sua triste storia di schiavo, egli stesso, da millenni alla mercé di uno spietato ricatto da parte del dio massonico Bafometto, che tiene in ostaggio i suoi figli e l’amato padre nelle profondità della piramide di Cheope. “Capite ora il perché delle dimensioni di quegli edifici?” – lo sfogo di Atlante – “Le mummie ce l’hanno messe dopo gli umani. Son prigioni per i giganti ribelli e per le loro famiglie, quelle. E per lo stesso motivo l’ambiente circostante è desertico”.

Al di là del tono scherzoso col quale ho voluto ironizzare sulla Terra Piatta, continuo a essere dell’idea che ogni idea e ogni teoria sia proprio questo, una teoria. Valida, quindi, fintantoché non vi si apporti prove scientifiche, oggettive e riproducibili da chiunque che ne provino la fallacia. Chiaro, ciò che smentisce categoricamente la teoria sulla Terra Piatta sono le stesse che loro classificano come parte della grande bugia. Inutile raccontare loro che le prime teorie sulla forma della terra affermavano che fosse già un globo il cui diametro è stato calcolato con sufficiente precisione, per l’epoca, circa 2500 anni fa, se dicono che l’informazione più autentica viaggia in rete, essendo libera. Beh, io ho la strana convinzione che a qualcosa di “libero” possa accedere chiunque, persino gli stessi cospiratori che volessero far diffondere una qualche teoria sulla forma della terra, diversa da quella convenzionale, per convincere chi già crede nell’esistenza di una cospirazione, che ci vuole schiavi, che persino la scienza mente e che la terra è tonda. Forse faccio parte anche io di una cospirazione, quella che vorrebbe che si ritorni nelle biblioteche e si facesse una ricerca seria, prima di prendere pezzi che circolano di qua e di là sulla rete e di dare addito a qualunque complotto perché, se un complotto c’è, è molto ma molto più raffinato, altrimenti molte persone non arriverebbero neanche davanti alle telecamere, come una volta non arrivano neanche a scrivere su un giornale. A tal proposito, mi torna in mente il Pendolo di Foucault,  di Umberto Eco, in cui l’idea del complotto era nata per gioco e finì nel peggiore dei modi per i protagonisti.

Ecco, leggete libri.

 

 

 

 

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